Ortopedica-Ospedaliera-Ravaschieri
Dal “Lina Ravaschieri” al “Santo Bono”La Storia

A Napoli, (come del resto altrove), l’infanzia afflitta da mali di competenza ortopedica era numerosa. Rachitismo, deformità, osteoarticolari, per tubercolosi, sifilide, poliomielite, malnutrizione, difetti di norme igieniche,costituivano substrato comune ad uno spettacolo di angoscioso malessere visibili a Londra come a Parigi a New Yorck a Berlino. Napoli nell’800 sosteneva ancora il ruolo di “città fra le più vive” del mondo. I grandi movimenti sociali posero il problema di questa patologia sul piano morale prima che politico, Fu così che la pietà prese le sue iniziative. Molto le deve l’ortopedia.

La sua storia moderna comincia proprio da questo sentimento. La circostanza di una bambina nata gracilissima e morta tra sofferenze determinò nella mente della madre la decisione di fondare un istituto intestato a suo nome. Nacque così L’ospedale “Lina Ravaschieri”. Il gesto s’ inseriva nel movimento umanitarismo così vivo e diffuso nell’ 800.

L’inaugurazione dell’ospedale ebbe luogo con gran concorso di popolo e di autorità. Fu commovente e solenne a giudicare dagli echi suscitati nella stampa cittadina e dai favori che incontrò fin dai primi giorni dì esercizio.

 

La munifica donatrice dell’istituzione, la Duchessa Teresa Ravaschieri Fieschi, fu accanto alla sua creatura sanitaria nelle quale identi ficava l’amore e la memoria della sua figlia Lina, figlia unica di un matrimonio che avrebbe dovuto essere felice e che fu segnato profondamente dall’infelicità. La Duchessa Ravaschieri non tralasciò nulla perché il patrimonio dell’ospedale per bambini crescesse in solidità e robustezza affermandosi nella nascente Ortopedia nazionale che, può dirsi senza perifrasi, muoveva i suoi primi e malfermi passi. A Bologna l’istituto Rizzoli stentava a decollare quanto invece a Napoli il “Ravaschieri”( o come in città si usava chiamarlo al genere femminile “ La Ravaschieri”) faceva parlare di se con vasto gonsenso.

Per unOspedale appena nato ciò vuol dir molto. Inaugurato il 4 Novembre 1900 fu eretto in ente morale appena quattro anni dopo. Vissuto di vita autonoma fino al 1938 fu centro di vivacissime attività e vide e vide nelle sue sale Attilio Curcio, potremmo dire “Ortopedico nato” operatore brillante , animatore fervido ed entusiasta, organizzatore dallo spirito avanzato. Egli dotò fra i primi in Italia, il suo servizio “di una sala operatoria razionale”, di un reparto di Fisiokinesiterapia chiamando a dirigerlo Madame Friemann ed il maestro di ginnastica Attilio Fabozzi, un autentico cultore scientifico e pratico della materia, un rendiconto preziosissimo(1900- 1905) ci fa sapere che i ricoveri per vari affezioni e deformità scheletriche furono ben 2177 (vero record dell’epoca) tra le quali 23 casi di lussazione congenita dell’anca trattate col metodo di Paci – Lorenz.